

Il Ministro della Sanità britannico avvisa: "Il Regno Unito sull'orlo di una epidemia incontrollabile temiamo 100mila casi al giorno". La Gran Bretagna il paese europeo in cui la febbre suina ha espresso maggiormente il proprio contagio e dove ci sono state più vittime, ma il peggio secondo gli esperti deve ancora venire. Il Ministro della Sanità britannico, Andy Burnham, ha annunciato che il Regno Unito è sull'orlo di un'epidemia incontrollabile, che potrebbe causare fino a 100 mila nuovi casi al giorno entro la fine di agosto. Limitare la diffusione del virus non è più considerato possibile, per cui d'ora in avanti la strategia adottata dalle autorità sanitarie non sarà più quella del contenimento, ossia di cercare di evitare che il contagio si allarghi, bensì di curare coloro che sono stati infettati. "I casi raddoppiano ogni settimana, e se la tendenza resterà la stessa potremmo arrivare entro fine agosto a oltre 100 mila casi al giorno", ha detto il Ministro. Per queste ragioni i farmaci antivirali come il Tamiflu non verranno più somministrati alle persone che sono state a contatto con i malati, come forma di prevenzione, ma soltanto a chi ha effettivamente contratto il virus, in modo da alleggerire il lavoro del servizio sanitario e da conservare le scorte di medicinali per i mesi a seguire, in particolare l'autunno, quando si ritiene che il virus potrebbe aggravarsi. Burnham ha sottolineato, tuttavia, che la maggior parte delle persone contagiate hanno avuto per ora soltanto sintomi leggeri. Proprio ieri, inoltre, si è saputo che ricercatori del Mit, in America, hanno individuato una sorte di "tallone d'Achille" del virus: il segreto genetico della sua apparente debolezza nella maggior parte dei casi registrati finora nel mondo. In tutto, si sono registrati 7447 casi di febbre suina in Gran Bretagna, dove tre persone hanno perso la vita, ma i medici fanno notare che si trattava di persone il cui sistema immunitario era già stato fortemente indebolito da altre malattie. Le aree in cui l'influenza si sta diffondendo maggiormente sono Londra, le Midlands orientali e la Scozia. Nei giorni scorsi le autorità hanno esortato la gente a non mandare i figli a dei cosiddetti "party della febbre suina", ossia a non cercare di fare in modo che siano contagiati adesso, nella speranza che costruiscano una base immunitaria prima che il virus possa manifestarsi più estensivamente in autunno.
Doveva essere una bufala, una sceneggiata, un invenzione dei soliti giornalisti che fanno allarmismo, ora non abbiamo parole per esprimere il nostro sdegno e il nostro schifo di fronte a quanto abbiamo sentito i mesi scorsi dalle autorità italiane e dai "super espertoni" del nostro paese rispetto a quanto ora affermato dal Ministero della sanità britannico, punto.
Andrea Notari - ipse dixit
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