

Sono anni che sento vociare ovunque in merito al pericolo che non esista più nell'italica nazione la libertà di stampa. A mio avviso si dovrebbe innanzitutto analizzare il concetto che ognuno di noi ha della libertà e da li' partire per il resto. Personalmente sono mesi che per avere una giusta e reale (secondo il mio modo di pensare e vedere le cose) informazione, approfitto del web e leggo quotidiani e periodici esteri o italiani pubblicati all'estero. Forse è un mio limite, non sò, ma è la verità, non riesco ad avere un informazione ampia e soddisfacente dalla sola lettura di quelli pubblicati in Italia. Ora nel paese pare nato un nuovo sport: "Dagli a Re Silvius", francamente non sò se un uomo, un solo uomo riesce, pur aiutato da "amici" e amici degli amici a controllare quotidianamente tutto quello che da più parti viene affermato, scritto e pubblicato. Di una cosa sono però certo, il tutto non andava sicuramente meglio durante la prima repubblica, con democristiani, comunisti, socialisti, socialdemocratici e quant'altro e non andava certo meglio durante il fascismo. Però negli anni sono nati e cresciuti fior fiore di giornalisti: Montanelli, Biagi, Cervi, Tobagi, solo per citarne alcuni a caso, e hanno scritto e operato, nel bene e nel male nell'informazione, presi a pistolettate, gambizzati o assassinati, ma questo nella prima repubblica, non ora. Certo ci sono attualmente delle singolari "anomalie" ma sono sempre esistite, non è da ora, con la differenza che tempo addietro per lavorare dovevi avere la tessera del pci, della dc, del psi e company, ora del pdl, del pd e company, ma è sempre uguale il sistema non cambia e la gente, voi, tacitamente accettate e tacitamente ogni elezione vi recate silenziosamente come brave pecorelle al voto; come avete fatto nell'era fascista e come nell'era democristiana e comunista. Cambiano i tempi, ma non gli italiani.
Alla prossima,
Andrea Notari
Alla prossima,
Andrea Notari
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