PURTROPPO

La vita è spesso un "purtroppo" ma sono stanco dei troppi "purtroppo". In seguito ad un servizio giornalistico in merito a un certo Spatola (di un po'di mesi fa), saltò fuori anche il mio nome e il collega si chiedeva per quale motivo l'asl di Modena non mi assistesse. Il direttore generale accortosi che esisto e resisto ancora (e sicuramente per evitare ogni ev.polemica giornalistica che danneggia l'immagine), mi "fionda" a casa un certo professore (da noi il titolo è quasi soppresso si chiamano semplicemente direttori resp.di unità operativa) con tanto di portaborse e fascio di libri e libretti sulla sua fama... Sostanzialmente potrebbe fare qualcosa (a suo dire) rischio vita 80%,richiedo ancora,ma la risposta è sempre la stessa,anzi ci si deve aggiungere possibilità di coma et similia. In breve, ne opera nella mia attuale situazione dieci, due ce la fanno otto no. Voi che fareste ? Tempo fa', ricordo le aderenze, ero io a insistere, a cercare di convincere di operarmi, ma ora non più ho bisogno, purtroppo, di essere convinto, di essere spronato è troppa la sofferenza per aggiungerne altra. Sapessi con certezza, sicurezza di andarmene in silenzio...lo farei subito, ma ancora sofferenza fare soffrire di più Maura...no...non ce la faccio...non riesco...
Desidero precisare,visto che mi è stato chiesto, che nonostante sia "inchiodato" a un letto da anni non ho e non ho mai avuto alcuna assistenza: medica, infermieristica, psicologica o alytra da parte dell'asl e nemmeno (figuriamoci !) economica da parte di alcun ente. Tutto è sulle mie spalle e di Maura, credetemi certe disumane quotidiane torture ancora praticate,purtroppo,in alcuni paesi hanno molta similitudine alle mie quotidiane sofferenze.
Scusate, ma chiudo qui, ho il viso rigato dalle lacrime e non vedo pù i tasti.
Un abbraccio e un saluto a tutti.

Andrea


-