
Ogni tanto mi capita di seguire in qualche canale satellitare programmi di cucina,recentemente facendo zapping sono capitato in un programma di cucina scritto e diretto da colui che si sente il Deus ex machina della cucina italiana : Beppe Bigazzi. Nota è la superbia dell'uomo a riguardo della cucina,delle sue ricette e delle modalità di realizzare piatti,come della storia degli stessi. Aiutato da un oste (nella realtà lavorava solo il povero oste mentre il Bigazzi esponeva la sua sapienza) ha realizzato una zuppa inglese. Durante l'errata e ridicola realizzazione,non conforme alla vera zuppa inglese,il Bigazzi dissertava sull'origine inglese del buonissimo dolce al cucchiaio. Conoscendo molto bene la storia di quel dolce non ho potuto fare a meno di sorridere pensando anche alle possibili altre panzane probabilmente riportate nei numerosi libercoli scritti dallo stesso. No,caro Bigazzi,la zuppa inglese non è inglese,esiste forse un dolce simile,riscrivo simile, di antiche origini francesi,ma la vera e propria zuppa inglese è italiana,nata a fine della seconda guerra mondiale grazie alle capacità culinarie e ai prodotti disponibili di un oste dell'alto appennino reggiano. Successe durante la liberazione,quando in quel paese arrivarono come liberatori reparti di soldati inglesi,poi sostituiti da altri reparti brasiliani. Gli inglesi distribuivano alla popolazione,tra sigarette e altro, stecche e stecche di cioccolato. L'oste si ritrovò in possesso quindi del cioccolato,un miraggio,visto il periodo autartico mussoliniano dove veniva realizzato un prodotto che del meraviglioso cioccolato aveva solo il colore e veniva prodotto con la carrube e miscugli vari,una vera e propria "ciofeca". Quindi il nostro si ritrovò con uova delle proprie galline,latte delle vacche di montagna,cioccolato,zucchero in zollette (sempre distribuito alla popolazione dai soldati inglesi),brazadèla (una semplice ciambella reggiana) e liquore alchermes che arrivava dalla vicina toscana e veniva consumato spesso con la polenta: l'allora famosa polenta rossa. Tagliò fette della ciambella ponendole in una teglia irrorate di alchermes,realizzò con latte uova e zucchero una buona,dolce e vellutata crema,la divise in due recipienti, in uno uni'alla crema il cioccolato sciolto e fini' di comporre il dolce a strati con brasadèla irrorata di alchermes,crema gialla,un altro strato di ciambella irrorata del liquore rosa intenso e a seguire crema al cioccolato fino all'altezza della teglia. Il tutto,come già scritto,in onore dei soldati inglesi liberatori lo chiamò zuppa inglese. Ebbe immediatamente grande successo, e presto la ricetta arrivò in città a Reggio Emilia dove i cittadini sostituirono la brazadèla con i savoiardi,altro biscotto inventato e realizzato molti anni prima da un fornaio reggiano in onore dei savoia.
La realizzazione storica Bigazzi ha li per sè del ridicolo. Pan di spagna (e questo si potrebbe anche accettare) a strati con crema irrorata di alchermes e caffè forte,con cioccolato sciolto e sparso a filo.Un vero e proprio "zuppone". Forse può anche essere buono,caro Bigazzi esperto di cucina,ma non è la zuppa inglese. Probabilmente una versione made in Terranova Bracciolini,il suo paese natio,o una totale invenzione della sua mente.
Andrea Notari - ipse dixit
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Ciao. Stavo cercando proprio la ricetta che ha passato Bigazzi in trasmissione ed ho trovato il tuo blog. Comunque hanno detto chiaramente che la zuppa inglese non è inglese, bensì che fu inventata proprio durante il passaggio dei soldati inglesi come hai scritto tu. In più non hanno usato pan di spagna ma il ciambellone..
RispondiEliminaE si che il programma l'ho visto due volte,ma i passaggi che lei dice nel mio televisore non sono entrati. Non mi sarei altrimenti preso la "briga" di sottolineare e precisare. Distrazione ? Televisore che non interpreta la lingua di Terranova Bracciolini ? Digitale terrestre che funziona a tratti ? Non sò,ma certo il quanto non mi inquieta più di tanto,in fondo si tratta solo di un dolce se pur ottimo,non inglese,non toscano,ma reggiano.Cara amica o amico,non amo molto gli anonimi per diversi motivi che non sto' ad elencare,preferisco vedere un nome,ma la voglio aiutare per quel che posso.
RispondiEliminaFaccia una buona ciambella reggiana,troverà dosi e quant'altro su google,una crema con uova di galline rigorosamente allevate a terra,libere e felici,si procuri dell'alchermes(le suggerisco quello prodotto dalla Cocchi di Reggio),sciolga a bagno maria del cioccolato fondente di buona qualità,a questo punto in una teglia partendo da una base di fette di ciambella di un centimetro c.a. irrori di alchermes allungato con acqua,vi ponga sopra la crema e a questa il cioccolato a filo in un disegno casuale,prosegua successivamente allo stesso modo finendo l'ultimo strato con la crema e il cioccolato. Semplice no ? Questa è sostanzialmente la zuppa inglese bigazziana made in Terranova Bracciolini. Sono certo che una buona crema classica la sappia certamente realizzare,per quanto riguarda la vaniglia,mi raccomando ripudi come il veleno vanillina e altri surrogati ma utilizzi un baccello di vaniglia. Se fa passare un poco di tempo prima dell'assemblaggio e non desidera che la crema faccia la classica pellicina vi ponga sopra a contatto con la stessa un foglio di pellicola trasparente per alimenti leggermente imburrato.
Un caro saluto,
Andrea
P.s. Leggere qui per sorridere ---> http://www.gustotoscano.com/ricette/dolci/5_Zuppa_inglese.php
Non voglio entrare nel merito degli ingredienti della Zuppa Inglese,però la ricostruzione del Sig.Notari mi sembra un po' fantasiosa.Possiedo una vecchia edizione dell'Arte del mangiar bene di Pellegrino Artusi,precisamente la 75a ristampa.Ebbene a pag. 450 la ricetta N° 675 cita la Zuppa Inglese come specialità Toscana fatta e conosciuta fin dai primi dell'800.Artusi nel 1945 era già morto.Oltre che buongustaio era anche preveggente? Nicola Caporale
RispondiEliminaProbabilmente ho bisticciato col menu a tendina nella scelta del profilo, non ho motivi per rimanere nell'anonimato, figuriamoci. E dammi del tu, mi fa sentire più a mio agio, qui siamo tutti alla pari!
RispondiEliminaCerto che è molto strano aver visto lo stesso programma ed aver capito cose diverse, a meno che non stiamo parlando di programmi diversi anche se mi sembra improbabile..
Ha poi ragione anche il sig Caporale dicendo che l'Artusi dà una sua versione della zuppa inglese. E quindi? non resta che farsi una bella zuppa inglese a testa, ovviamente col ciambellone, sia esso toscano o reggiano, e con l'alchermes 'vero' (il mio me l'ha regalato la suocera toscana e dice che sia il migliore in circolazione e difficilmente reperibile). Ne usciremo tutti vincenti e contenti.
Buon anno nuovo :)
Ha ha ha, grazie per il "signore" signor Caporale,ma la prego di darmi del tu,mi mette in difficoltà. Beh,se come scrive Alessia io e Beppe abbiamo raccontato la stessa storia ci sarà un perchè. Non credo che Bigazzi non conosca l'Artusi. Sia come sia,rimane un dolce,se realizzato senza aggiunte insensate e risibili,semplice e ottimo al palato. Legga bene Nicola, Artusi riporta una ricetta di un dolce simile che già si realizzava in Francia,MA NON è LA CLASSICA ZUPPA INGLESE. In ogni caso,gustiamocelo semplice e buono. Un sereno 2013 a entrambi.
RispondiEliminaAenne