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DEMOCRAZIA IN PERICOLO

La nostra democrazia è in pericolo, non contro un regime autoritario, non contro un tiranno che tenta di usurpare il potere della Repubblica, bensì contro una lenta, progressiva, insorgente forma di cultura della non cultura, di appiattimento della proprietà di riflessione contro un nulla su cui riflettere. Nel frattempo coloro che a vario titolo cercano di contribuire alla scoperta delle verità muoiono, fisicamente e socialmente, sono uccisi da mani ignote o da strumenti istituzionali gestiti in modo illecito dalle stesse mani ignote, tali da creare azioni giudiziarie eterodirette, tali da creare delle campagne di delegittimazione feroci, tali da indurre nella collettività una confusione a causa della quale è difficile capire chi è la vittima e chi è il persecutore. Non sono e non possono certo essere fatti casuali, sono programmi (non complotti) ben studiati per gestire le masse, per renderle oggettuali ai centri di potere, che non sono solo politici, ma che della politica tentano di fare la propria espressione ,attraverso la quale non desiderano dominare, ma mantenere uno status quo che gli consenta di non cambiare nulla. Non è "fantapolitica" ma purtroppo attualità....."Qualcuno "e più di uno ci utilizza per rinforzare e difendere i propri interessi, tramite il bombardamento quotidiano di programmi televisivi, che per quanto opinabili, non hanno nulla di strano se presi singolarmente; ma che trasmessi con una determinata frequenza e in contrapposizione alle notizie di cronaca, con preciso ritmo, si trasformano in una vera e propria arma psicologica, sociale, emotiva. Gli stessi "qualcuno" cercano (e ci stanno riuscendo...) non solo di farci credere che ribellarci è errato invece che identificarci nella debolezza e nella ignoranza più assoluta degli esempi proposti, ma desiderano anche condizionare le nostre emozioni attraverso dei programmi che “formano” le nuove generazioni a vivere delle relazioni di sudditanza e non di crescita. Occorre fare molta attenzione a quelle attività con le quali i "qualcuno"riescono a sviluppare delle contrapposizioni, come le ronde volontarie, formate da semplici cittadini, spinti dal desiderio di aiutare o da altro ,e delle altre associazioni che catalizzano tutti i “mancati vincitori di concorso”, spinti da frustrazioni e facili da condizionare, compensandoli con il potere che credono di avere assunto ,in un ruolo sussidiario di sicurezza, vigilanza o chissà cosa altro. Ci stanno dividendo, separando, contrapponendo, ci stanno delegando di un nulla da risolvere ,per non risolvere nulla, per mantenere i motivi per rivolgerci ai "qualcuno"e chiedergli di essere aiutati....... dolcemente dominati dai sorrisi.

Andrea Notari



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