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UNA BUONA NOTIZIA: TORNANO LE API




Mai in momenti come questi può fare bene apprendere una buona notizia,e allora eccola:tornano le api. Il pianeta da questo punto di vista è salvo. La scomparsa delle api non era una cosa da nulla anzi, lo scenario apocalittico di Einstain che ne paragonava l'eventuale scomparsa con la scomparsa del pianeta in un quadriennio non era per nulla campato in aria. Dalla California arriva però la notizia di un'inversione di tendenza: quest'anno il numero di insetti sta di nuovo aumentando. Questa primavera, di fronte ai miliardi di fiori in trepidante attesa di essere deflorati, si sono inaspettatamente schierate intere divisioni di operaie pronte a fare il loro dovere fino in fondo e a salvare, così, il mondo, l'umanità, ma soprattutto il ricchissimo mercato delle madorle californiane. L'80 per cento delle mandorle di tutto il mondo. Quest'anno tra miele e mandorle ci sarà da mangiare in abbondanza. Per i produttori, per gli agronomi, ma non per gli affitta-api. Questi ultimi da qualche anno facevano affari d'oro. La California, con i suoi 700.000 ettari di terreno a mandorle, alla fine non aveva api a sufficienza tra le proprie scorte naturali. Ecco allora che importava api dal resto del paese con la stessa naturalezza con cui importa manodopera messicana giunta attraverso i buchi della frontiera. Un'arnia in affitto costava, nel 1995, 35 dollari con il suo carico di lavoratrici stagionali, nel 2008 tra i 150 ed i 200. Si tornerà, pare, verso i 35 dollari, ma la salvezza del mondo val bene il pianto di questi caporali. Restano a questo punto due interrogativi da sciogliere, vale a dire perchè le api fossero scomparse e perchè, all'improvviso, siano tornate. Primo interrogativo. Risposta: non si sa. Si è parlato degli Ogm, dell'inquinamento, dell'immancabile effetto serra, dei pesticidi e dei cellulari. La Fao ha speso 28 milioni di dollari per una ricerca che conclude: «per la maggior parte dei tipi di impollinatori i dati a lungo termine della popolazione sono insuficienti, ed incompleta è la conoscenza della loro ecologia di base». Tradotto, è un «boh». Forse ha ragione chi, sommessamente, ha fatto notare in questi anni che si può parlare di una serie di fattori incrociati, dall'insorgere di alcune vere e proprie epidemie negli alveari al fatto che in California le api si nutrono sempre degli stessi nettari (mandorle e grano), il che le ha alla lunga debilitate. Secondo interrogativo. Risposta: la crisi economica mondiale. Tra agosto e dicembre i prezzi delle mandorle sono crollati del 30%, gli agricoltori hanno tagliato i costi e si sono messi a dar loro la pastura alle api autoctone senza assumerne di stagionali. Ne hanno migliorato la dieta, così, ed aumentato il numero.

per Aenne blog - Marino Giordano



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